Sulla stessa linea di estremo realismo e rispetto verso i fatti accaduti si colloca Vietcong 2, sparatutto in prima persona appartenente alla sempre più affollata (o meglio "quasi invivibile") categoria degli shooter bellici. Puntando, appunto, sulla simulazione piuttosto che sulle esagerazioni "eroiche" di altri giochi, la serie firmata Pterodon/Illusion Softworks si è ritagliata uno spazio personale nel mondo PC, benché tale spazio sia indubbiamente più piccolo rispetto a grandi nomi come Medal of Honor o Brothers in Arms. Per cercare di allargare la sua base d'utenza, e dare maggiore varietà al gameplay, gli sviluppatori hanno scelto di passare a uno scenario urbano, collocato attorno allo stesso periodo storico del primo capitolo. Affiancati questa volta da un numero maggiore di alleati "computerizzati", dovremo sopravvivere all'Offensiva del Tet e agli eventi immediatamente successivi, ma anche (nei panni del nemico Vietcong) affrontare una mini-campagna aggiuntiva dalla parte dell'esercito comunista, ottenendo uno sguardo alternativo sui fatti (non viziato da eccessiva propaganda, tutt'altro). Un nuovo personaggio esterno, un giornalista, farà da punto di unione per le vicende raccontando i fatti salienti nei video di intermezzo, con il classico piglio sensazionalista della stampa occidentale che proprio in quegli anni scriveva i dettami di un modus operandi seguito diffusamente ai giorni nostri.
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